lunedì 1 giugno 2015


Tutto pronto per ‘Biciclettata adriatica 2015’, la passeggiata cicloturistica giunta alla quinta edizione, che martedì 2 giugno partirà contemporaneamente a nord, da San Benedetto del Tronto e a sud, da Francavilla al Mare, per poi raggiungere Pineto alle ore 13:00 circa.
A Scerne di Pineto, al gruppo proveniente da nord, si uniranno i pedalatori provenienti dalla Vallata del Vomano, che partiranno da Cellino Attanasio, per fare tappa a Castelnuovo Vomano e a Guardia Vomano, visitando alcune Chiese dell'itinerario "Valle delle Abbazie".
L'evento, quest'anno, sarà dedicato alla figura di LUCIO DE MARCELLIS, uno dei promotori della Biciclettata, prematuramente scomparso qualche giorno fa.
Sono 13 le tappe previste dalla ‘Biciclettata’, organizzata in occasione del Bicitalia Day, manifestazione promossa da Fiab e creata per chiedere la realizzazione della Ciclovia Adriatica Trieste-Lecce; i percorsi attraversati dalla Biciclettata di martedì saranno i seguenti: il gruppo che partirà da San Benedetto del Tronto attraverserà Porto d’Ascoli, Martinsicuro, Alba Adriatica, Tortoreto Lido, Giulianova, Cologna Spiaggia, Roseto degli Abruzzi e Scerne di Pineto; il gruppo che partirà da Francavilla al Mare attraverserà invece Pescara, Montesilvano e Silvi Marina.
Nel corso della pedalata sarà possibile effettuare delle soste presso i punti di ristoro allestiti dalle associazioni organizzatrici e comunque ci si potrà aggregare alla Biciclettata da uno qualsiasi dei Comuni attraversati dal tour, proprio perché non si tratta di un evento competitivo. Uno degli obiettivi della passeggiata, infatti, è quello di promuovere la mobilità sostenibile ed ecologica della bicicletta, auspicabile anche per il prossimo futuro, con la realizzazione di corridoio verde adriatico nell’ambito della Regione.


A Pineto, infatti, presso il Parco della Pace, tappa ultima di arrivo dei partecipanti alla Biciclettata, ci sarà l’incontro con il presidente della Regione, Luciano D’Alfonso; con Dino Pepe, assessore regionale al Cicloturismo; il consigliere regionale Pd, Luciano Monticelli, ex sindaco di Pineto; il sindaco di Pineto, Robert Verrocchio. L’incontro verterà prevalentemente sul progetto ‘Bike to Coast’: un percorso di 131 Km interamente ciclabile, che attraversa 19 Comuni e 3 Province; si discuterà anche di progetti volti a collegare la costa verso l’interno, in modo da incrementare il flusso turistico.
Al termine della ‘Biciclettata Adriatica’ sono inoltre disponibili degli autobus gratuiti messi a disposizione da ‘La Sangritana’ per il rientro. Hanno aderito alla ‘Biciclettata’ le associazioni ambientaliste del territorio (Legambiente, Wwf, Task Force Ambientale, Cea Scuola Blu, etc); le associazioni di promozione della mobilità turistica (Fiab, Coordinamento abruzzese Mobilità sostenibile, Comitato Moblilità sostenibile marsicana, etc) e altre, come Avis, Exclamè etc.

lunedì 30 marzo 2015

ADRIABIKE: CICLABILE RAVVENNA CAPODISTRIA



Il progetto quadriennale "Rete ciclistica intermodale transfrontaliera – Inter Bike", finanziato nell'ambito del Programma per la Cooperazione Transfrontaliera Italia-Slovenia 2007-2013, con capofila il Centro regionale di sviluppo Capodistria, è ormai concluso. 
L'obiettivo principale era la formazione della rete ciclabile transfrontaliera con dei servizi intermodali. I sette comuni sloveni e le otto province partner hanno realizzato nell’area del progetto delle opere infrastrutturali che ammontano a 1.7 milione di euro. Il costo totale degli interventi dalla parte italiana è attorno ai 850.000 euro.  Il valore totale del progetto è di 3,1 milioni di euro. 
Sono stati realizzati itinerari ciclabili, stazioni bike sharing, aree di sosta, ed è stata collocata la cartellonistica tematica.
Tra gli interventi segnaliamo:
La Provincia di Udine ha costruito una piazzola di sosta per i cicloturisti e ha ricostruito le pavimentazioni lungo la pista ciclabile Alpe Adria nei comuni di Palmanova, Terzo di Aquilea e Aquilea. 
La Provincia di Gorizia ha realizzato l’itinerario ciclabile nell’area della Foce d’Isonzo presso Caneo. 
La Provincia di Padova ha costruito un tratto di pista ciclabile lungo il fiume Brenta. 
L’intervento della Provincia di Ferrara ha riguardato l’esecuzione dello stralcio sulla dorsale Venezia-Ravenna a Lido di Volano. 
La Provincia di Rovigo ha installato un’area di sosta per le bici nel Comune di San Basilio.
 La Provincia di Ravenna ha costruito una stazione bike-sharing nel centro di Ravenna, ha migliorato la pavimentazione sul collegamento ciclabile tra Ravenna e Ferrara ed ha collocato la segnaletica e cartellonistica.
 I sette comuni sloveni hanno pure costruito o migliorato delle piste ciclabili sulle loro aree.
Le opere infrastrutturali sono state realizzate lungo l'itinerario Adriabike che collega i due stati ed è diviso in due rami – il primo dedicato allo slow bike ed il secondo più impegnativo adatto a mountain bike. La ciclovia Adiabike per i cicloturisti lesure di una lunghezza complessiva di 1.000 km collega Ravenna, Venezia e Trieste con l'Istria slovena, Carso, la Valle d'Isonzo, Bled e Kranjska Gora. L'itinerario più impegnativo passa solo per la parte slovena da Kranjska Gora, prosegue lungo l'Isonzo, Cerkno, Idrija, la Valle di Vipacco fino a Carso dove si collega con l'altro itinerario. 
Le due ciclovie sono presentate nelle pubblicazioni che saranno a disposizione negli uffici turistici. Le tracce GPS degli itinerari si possono scaricare dal sito web del progetto, sul quale si trova anche l'APP per dispositivi mobili. 
Tra gli obiettivi del progetto c'era la fornitura dei servizi intermodali ai cicloturisti offrendo il trasporto di biciclette in treno, barca o autobus. La Regione Autonoma FVG e la Provincia di Trieste hanno sperimentato nella seconda metà del 2014 i servizi intermodali bici+bus tra Trieste, Udine e Grado e tra Trieste città e l'altopiano che sono stati bene accettati.
Tramite le ciclovie Adriabike e Alpe Adria da Salisburgo a Grado, finanziata  dal Programma europeo di cooperazione transfrontaliera Interreg IV Italia-Austria 2007-2013, s’intende attirare il flusso cicloturistico verso l'Adriatico.
 I due itinerari rappresentano un'alternativa alla famosissima ciclovia lungo il fiume Drava. Adiabike a Alpe Adria promuovono l'area transfrontaliera dell'Alto Adriatico come un'attraente destinazione cicloturistica che vanta d'un clima mite consentendo di prolungare la stagione ciclistica quasi all’intero anno. 
L'intero progetto, che costituisce il tratto finale verso nord del percorso Trieste-Venezia-Lecce, è visionabile QUI.


venerdì 27 febbraio 2015

Ciclovia delle isole di Venezia. Bici - traghetto e un panorama da non perdere.


Di seguito descriviamo un tratto della Ciclovia Adriatica, quello che interessa le isole venete.



Le cartografie le trovate QUI

Lunghezza percorso:
40 km andata e ritorno.
Partenza - Arrivo:
da Venezia Tronchetto, raggiungibile da Mestre in bicicletta o in auto, servizio regolare di ferry boat. Da Chioggia (Ponte Vigo) vaporetto per il Lido di Venezia.
Si consiglia di verificare gli orari e le possibilità di imbarco contattando preventivamente gli uffici IAT dell’APT. Per info dettagliate vedi www.turismovenezia.it. 

Condizioni del percorso: l’escursione si sviluppa su strade secondarie poco trafficate o su percorsi ciclo-pedonali. Nelle giornate assolate si consiglia di proteggersi dal sole.

Info bike
Noleggio e riparazioni biciclette
Lido di Venezia - Per informazioni: www.turismovenezia.it
Parcheggio auto e bus
Mestre: Parco di San Giuliano. info: www.asmvenezia.it Tel. +39 (0)41 5322632 Tronchetto: Parcheggio pagamento. Info: www.veniceparking.it
Tel. +39 (0)41 5207555 Info: www.asmvenezia.it Tel. +39 (0)41 976180
Barca+Bici
www.actv.it www.hellovenezia.com
Web
www.turismovenezia.it www.fiab-onlus.it

Allora, che aspettate? Tutti in sella e pedalare…

mercoledì 25 febbraio 2015

Bicipolitana di Pesaro

Pedalando lungo la "Ciclovia Adriatica" vi capiterà di incontrare tante città costiere, molte delle quali sono poco visitabili in bicicletta.

Pesaro è un'eccezione perché, anche se in ambiti urbani ormai si preferisce parlare più di mobilità condivisa che non di piste ciclabili, è dotata di un intelligente sistema di percorsi per le biciclette, denominato "Bicipolitana".

Nel 2014 erano attivi 77 km di piste ciclabili, collegate con quella costiera (la nostra Ciclovia Adriatica), che permettono di raggiungere molti punti della città… e il Comune non intende fermarsi qui.

Il comune di Pesaro ha anche realizzato tre filmati per promuovere l'uso della sua Bicipolitana. Per visionarli cliccare QUI





A Pesaro si viaggia con la BICIPOLITANA!!!

La Bicipolitana è una  metropolitana in superficie, dove le rotaie sono i percorsi ciclabili e le carrozze sono le biciclette.

Lo schema utilizzato è quello delle metropolitane di tutto il mondo. Vi sono delle linee (gialla, rossa, verde, arancione….) che collegano diverse zone della città, permettendoti uno spostamento rapido, con zero spesa, zero inquinamento, zero stress.

La Bicipolitana è in fase di costruzione; ci sono alcune linee che sarano completate a breve, altre che richiederanno un tempo più lungo.
Ci sono, ad esempio, la linea azzurra che collega il Porto a Fosso Sejore, la linea verde che permette di collegare Baia Flaminia a Borgo Santa Maria lungo il fiume Foglia.  Le linee ssono indicate da apposita segnaletica e colorazione, per permetterti di riconoscerle subito e memorizzarle facilmente. 

lunedì 16 febbraio 2015

Visitare i luoghi lungo le ciclovie: in bici a Venezia? Sogno impossibile… per ora.



Un percorso ciclabile di livello nazionale, e ancor più internazionale, dovrebbe prevedere che i luoghi incontrati, siano essi città, monumenti, aree protette, ecc., possano essere visitate in bicicletta, o quantomeno siano dotati di luoghi dove poter lasciare, in sicurezza, le proprie biciclette, per poi proseguire, a piedi o con i mezzi pubblici, nella visita.

Ma sull'itinerario Venezia - Lecce (e, andando oltre, fino a Trieste), è così? Iniziamo la nostra indagine proprio da Venezia, città affascinante ricca di storia, monumenti, cultura… ma vietata alle biciclette.

Ai sensi dell'art. 28, commi 4-5-6, è praticamente vietato circolare in bicicletta (che le norme italiane definiscono, ancora, velocipede) in tutto il centro storico lagunare, mentre in altre zone possono circolare sulle due ruote solo i bambini, e in determinati orari. Ma Venezia (almeno il centro storico) è anche un luogo dove è vietato, o fortemente limitato, ogni tipo di gioco, "che possa recare molestia o pericolo alle persone, danni alle strade, alla proprietà pubblica o privata, o disturbo alla quiete pubblica".

Quindi, zitti zitti, se, pedalando da Santa Maria di Leuca a Trieste, voleste farvi un giretto per Venezia, lasciate le vostre bici in albergo o rinunciate, visto che non c'è traccia di parcheggi per "velocipedi" sicuri e attrezzati. Ed evitate di fare troppa confusione "per non recare molestia, o disturbo, alla quiete pubblica"… Come è bella Venezia d'inverno… senza bici e senza giochi.
Regolamento di Polizia Urbana
Approvato con deliberazione del Consiglio Comunale n. 454 del 02/03/1987.
Modificato con deliberazione del Consiglio Comunale n. 36 del 07/02/2005, con deliberazione del Consiglio Comunale n. 72 del 16/06/2008, con deliberazione del Consiglio Comunale n. 75 del 23/05/2011 e con deliberazione del Commissario Straordinario con poteri del Consiglio Comunale n. 72 del 05/09/2014.



Art. 28
Giochi sulla pubblica via
1. Con provvedimento dirigenziale, su proposta dei quartieri e delle municipalità, sono
individuate le zone del territorio comunale in cui non sono consentiti i giochi con la
palla, individuali o di gruppo.
2. Il provvedimento determina altresì limiti e modalità dei giochi nel territorio
comunale,prevedendo in ogni caso che detti giochi sono limitati ai ragazzi di età eguale
o inferiore agli anni 12 e limitatamente ai seguenti orari: dal 1 ottobre al 30 aprile dalle
09.00 alle 13.00 e dalle 15.00 alle 18.00; dal 1 maggio al 30 settembre dalle 09.00 alle
13.00 e dalle 15.00 alle 20.00.;
3. Detti giochi sono comunque vietati nelle seguenti aree: area marciana, area del mercato
di Rialto, Campo S. Bortolomio, Campo S. Salvador, Campo S. Rocco, Campo
dell’Accademia, Campo Manin, Campo S. Angelo, Campo S. Fantin, Campo S. Luca,
Campo S. Moisè.
4. Con provvedimento dirigenziale, su proposta dei quartieri e delle municipalità, sono
individuate le zone del territorio comunale in cui non è consentita la circolazione dei
velocipedi a due ruote.
5. Il provvedimento determina altresì limiti e modalità della circolazione dei velocipedi,
prevedendo in ogni caso che la circolazione nei campi di Venezia è consentita
esclusivamente ai bambini di età uguale o inferiore agli anni 8 e limitatamente si
seguenti orari: dal 1 ottobre al 30 aprile dalle 09.00 alle 13.00 e dalle 15.00 alle 18.00;
dal 1 maggio al 30 settembre dalle 09.00 alle 13.00 e dalle 15.00 alle 20.00.
6. L’uso di velocipedi è comunque vietato nelle zone del centro storico indicate dal comma 3.
7. Sono in ogni caso vietati i giochi, collettivi od individuali, anche mediante il lancio di
attrezzi od oggetti, nonché l’uso di pattini a rotelle, di ogni acceleratore di velocità,
nonché di ogni altro attrezzo di gioco o sportivo che possa recare molestia o pericolo
alle persone, danni alle strade, alla proprietà pubblica o privata, o disturbo alla quiete
pubblica.
8. Le attività sportive quali tornei, gare e simili attività ricreative, che si svolgono su aree
private o in concessione, nelle immediate vicinanze di case d'abitazione, cliniche,
ospedali, convivenze e luoghi di culto, istituti d'istruzione non possono protrarsi oltre le
23.00 e nel periodo dal 1°maggio al 30 settembre non potranno svolgersi dalle ore
13.00 alle 15.00.
9. L’agente può trattenere e depositare presso il proprio ufficio i palloni, i pattini ed altri
oggetti di gioco, che saranno restituiti dopo il pagamento della sanzione amministrativa.




P.S. Il divieto di circolazione dei velocipedi, in determinate aree, vista anche la conformazione del centro storico di Venezia, potrebbe anche essere comprensibile (vista la presenza di strade strette e ad alto traffico pedonale), ma il fatto stesso che l'andare in bicicletta (pardon, velocipede) sia considerato un "gioco" e non un modo per spostarsi, alternativo e complementare ad altre modalità di trasporto, fa riflettere, e molto.

Va detto che a Mestre, in prossimità della Stazione Ferroviaria, esiste un Bike Park attrezzato, dove si possono lasciare le biciclette e proseguire in treno per Venezia. Ma vi fidereste, da cicloturista, a lasciare la vostra fedele compagna, magari con tanto di borse, praticamente incustodite, per farvi un giretto altrove?

http://www.comune.venezia.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L

mercoledì 4 febbraio 2015

ritardi per la passerella ciclabile sul ponte della Libertà di Venezia.

http://nuovavenezia.gelocal.it/venezia/cronaca/2015/01/25/news/pista-ciclabile-sul-ponte-il-ritardo-sara-di-due-mesi-1.10740766 0 LinkedIn 0 Pinterest Il cantiere lungo il Ponte della Libertà è in ritardo - di due mesi dice l’azienda costruttrice - mentre la seconda parte della pista ciclabile che permette il collegamento tra l’area dei Pili e via dei Petroli è ancora chiusa nel freezer come conseguenza dell’arrivo dei commissari a Ca’ Farsetti e probabilmente potrà essere de-congelata solo con l’arrivo della nuova maggioranza e della nuova giunta, in primavera. «La realizzazione della pista è fondamentale», spiega Biagio d’Urso, del’associazione Amici della bicicletta, «ma se il tram entrerà in servizio prima della conclusione della pista, con il conseguente divieto di transito alle bici sul Ponte per motivi di sicurezza, non si potrà più raggiungere piazzale Roma in bicicletta. Senza contare che, una volta finita la pista sul Ponte, in mancanza del tratto tra i Pili e via dei Petroli, l’accesso e l’uscita dalla ciclabile del Ponte saranno molto pericolosi soprattutto per chi, pedalando da Venezia verso Mestre, sarà contro-mano, trovandosi di fronte non solo le auto ma anche il tram». Il quale, stando alle ultime previsioni, dovrebbe iniziare a collegare il centro di Mestre con Venezia a partire dalla metà di maggio. Il cantiere sul Ponte. In questi giorni sta proseguendo l’installazione dei supporti orizzontali che sosterranno la passerella da parte della Boemio costruzioni, l’azienda lo scorso maggio si è aggiudicata l’appalto di Avm con un ribasso d’asta del 20% e un offerta di 1 milione e 300 mila euro. Nel frattempo nelle officine si sta realizzando la struttura in carpenteria metallica sulla quale poi saranno poggiati i pannelli - una lega di legno e plastica - anti-sdrucciolo che costituirà la base sui cui correranno le biciclette. «La fine del cantiere era prevista per la fine di aprile», dice Francesco Boemio, titolare dell’azienda, «ma ci sono alcuni ritardi dovuti in parte ai giorni di maltempo, in parte alle interferenze con il cantiere del tram, credo che non sia colpa di nessuno». L’apertura della pista a sbalzo con vista sulla laguna slitta quindi alla fine di giugno. «Non voglio sbilanciarmi, ma ci vorranno almeno cinquanta giorni in più», aggiunge Boemio, facendo un calcolo che appare perfino prudenziale. Almeno un mese dopo quindi la prevista entrata in servizio del siluro rosso, con il rischio di escludere l’accesso a Venezia per le bici nella prima parte dell’estate. «E’ assurdo», spiega d’Urso, «perché si tratta del periodo di maggior afflusso: di residenti e di turisti, e di persone che si spostano verso il Lido o Pellestrina. Non solo resteremo senza pista, ma quando sarà conclusa resterà comunque monca». L’area dei Pili. Il riferimento è alla seconda parte del progetto: è quel tratto di circa 400 metri che permetterebbe ai ciclisti di raggiungere in sicurezza via del Petroli, e da qui l’area del Vega, una zona priva di pista ciclabile ma a basso traffico. Un varco da aprire in un’area verde abbandonata messo a disposizione dal presidente dell’Umana, Luigi Brugnaro, che ne è il proprietario, e si acolla anche parte delle spese del progetto, mentre la realizzazione è in capo all’amministrazione pubblica. I soldi per l’intervento erano stati previsti dall’ex assessore Ugo Bergamo, compreso un contributo regionale, per un totale di circa 1 milione di euro che servirà a portare la ciclabile proprio fino al Vega e fino alla stazione Porto Marghera. Ma a pubblicare il bando sarà - se deciderà di confermarne il finanziamento - la prossima giunta. 25 gennaio 2015

Pista ciclabile ponte della Libertà Venezia - 2

http://www.ilgazzettino.it/NORDEST/VENEZIA/venezia_ponte_liberta_cantiere_pista_ciclabile/notizie/732563.shtml VENEZIA - Ultimi cantieri per il tram sul Ponte della Libertà. Lunedì 9 giugno (2014) partiranno infatti i lavori per il completamento della linea elettrica aerea e saranno intensificati i cantieri per l’illuminazione del Ponte della Libertà. Contemporaneamente, fa sapere il Comune, si procederà anche ai lavori per la realizzazione della pista ciclabile sul lato Sud del Ponte e a quelli relativi all’impianto di illuminazione della stessa. «Dalla prossima settimana – precisa l’assessore comunale alla Mobilità, Ugo Bergamo – si entrerà nel vivo della realizzazione della pista ciclabile che collegherà finalmente, dopo anni e anni di attesa, la terraferma al centro storico. I lavori si integreranno con la fase conclusiva di quelli tranviari. Verrà in tal modo mantenuto l’impegno che l’amministrazione comunale aveva assunto di portare entro l’autunno 2014 l’esercizio tranviario a Piazzale Roma, realizzando contemporaneamente anche la pista ciclabile sul Ponte della Libertà». L’insieme dei lavori è condotto d’intesa tra l’amministrazione comunale, Avm e Pmv che si premureranno di ridurre al minimo i possibili disagi alla circolazione sul Ponte soprattutto nelle ore di maggior traffico, dalle 7 alle 9 in direzione Venezia e dalle ore 16 alle 19 in direzione Mestre. «Sempre da lunedì - conclude l’assessore ai Lavori pubblici, Alessandro Maggioni - partiranno i cantieri per l’illuminazione del Ponte, con led a basso consumo energetico, che permetterà contemporaneamente la riduzione dell’emissione di CO2 nell’aria e la tutela della sicurezza stradale nell’interesse della Città». L’amministrazione comunale, Avm e Pmv terranno informata la cittadinanza sulla progressione delle tappe dei lavori.

Pista ciclabile sul Ponte della Libertà Venezia

http://www.ilgazzettino.it/NORDEST/VENEZIA/pista_ciclabile_sul_ponte_della_libert_agrave_nel_2014_a_venezia_si_arriva_in_bici/notizie/379092.shtml Una pista ciclabile dalla terraferma a Venezia: il sogno è diventato un progetto che si dovrebbe realizzare entro il settembre del prossimo anno. Ebbene, Venezia sarà raggiungibile anche in bicicletta grazie a un percorso lungo il Ponte della Libertà. Il progetto è stato presentato oggi in Comune. La ciclabile verrà inaugurata a settembre 2014, contestualmente all'avvio dell'esercizio del tram, e collegherà la stazione di Mestre a Piazzale Roma e al Tronchetto. L'annuncio è stato dato dal sindaco di Venezia, Giorgio Orsoni, unitamente agli assessori alla Mobilità, Ugo Bergamo, e ai Lavori pubblici, Alessandro Maggioni. «La parte finale dell'anno - ha detto Bergamo - verrà dedicata al perfezionamento dei progetti esecutivi definitivi, per poter partire con la gara d'appalto all'inizio del 2014». La delibera per la realizzazione della passerella a sbalzo per la ciclabile, al lato del ponte, prevede una spesa di un milione e 950 mila euro, mentre l'accordo con il Porto per la cessione delle aree necessarie per la realizzazione della pista è stato raggiunto in via bonaria a titolo gratuito.

I percorsi ciclabili della città di Venezia

Rete ciclabile Le piste ciclabili esistenti si sviluppano per circa 24 chilometri, dei quali 18 sono in ambito urbano (10 chilometri a Mestre e 8 chilometri a Marghera), e 6 lungo gli assi di penetrazione radiale e in aree suburbane. Alcune sono monodirezionali, altre bidirezionali. Alcuni percorsi presentano una discreta continuità, permettendo il collegamento tra aree urbane e suburbane senza particolari interruzioni; molte sono però le tratte ciclabili isolate e prive di connessione con la rete. Queste caratteristiche fanno sì che un gran numero delle piste sia poco funzionale e a volte rischi di diminuire le condizioni di sicurezza per i ciclisti obbligandoli a percorrere lunghe tratte di strade congestionate prive di sedi separate o protette. L'estensione programmata della rete ciclabile verrà attuata in due fasi: nella prima si passerà dagli attuali 24 chilometri a 46, nella seconda si prevede un ampliamento di altri 38 chilometri. È possibile quindi pensare che la terraferma di Mestre, in periodo breve-medio potrà avere un Piano delle Piste ciclabili con una rete complessiva di circa 84 chilometri di piste protette. Analizzando nel particolare alcuni dei percorsi più significativi si evidenziano la pista ciclabile bidirezionale lungo viale S. Marco, lunga circa 2, e la pista che dalla rotatoria di Piazzale Giovanacci a Marghera prosegue sotto la ferrovia e raggiunge il centro di Mestre lungo Via D. Alighieri e Via Cappuccina, con un'estensione complessiva di oltre 2 chilometri. Tra i percorsi che presentano vari punti di discontinuità e/o che si interrompono senza nessun collegamento con il resto della rete, troviamo la pista ciclabile lungo la Castellana; le due tratte isolate lungo il Terraglio, che complessivamente hanno una lunghezza di 700 metri; la pista ciclabile lungo viale Vespucci (600 metri), sicuramente più appetibile se continuasse verso sud su Viale Garibaldi e verso est in direzione S. Giuliano. Cartografia e ulteriori informazioni su http://www.comune.venezia.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/850

venerdì 30 gennaio 2015

PISTA CICLABILE PESARO-FARO.

Un altro tassello della Ciclovia Adriatica. Parliamo della pista ciclabile Pesaro-Fano.

Nel 2005 è stata realizzato e inaugurato il primo stralcio della pista ciclabile Pesaro-Fano, che si sviluppa lungo tutto il litorale verso sud; si tratta di un'opera fondamentale poiché il tratto che interessa il Comune di Pesaro, essendo a quota arenile, serve gli stabilimenti balneari che insistono sulla spiaggia di Levante.
Si evidenzia che l'utilizzo della pista ciclabile da parte degli utenti delle spiagge ha notevolmente ridotto il rischio di incidenti sulla statale adriatica lungo il litorale.
L'ultimo tratto di competenza del Comune di Pesaro (fino a Fosso Sejore) è stato inaugurato il 23 maggio 2007 
A giugno 2010 sono stati inaugurati la rotatoria e il sottopasso in fondo a viale trieste (vedi inaugurazione).



Trovate altre foto e filmati del percorso qui.

giovedì 29 gennaio 2015



La Rete BICITALIA, ideata dalla Federazione Italiana Amici della Bicicletta (FIAB), rappresenta un network di grande respiro, di dimensione sovraregionale o di collegamento con i paesi confinanti (vedi Eurovelo), sul modello delle diverse reti ormai realizzate con successo in diversi paesi dell’Europa.
Bicitalia è un'ottima base di lavoro per la realizzazione della "rete nazionale di percorribilità ciclistica" prevista da delibera CIPE n. 1 del 2008.
PERCHÉ BICITALIA
Evidentemente la bicicletta è regina in questo campo essendo ad un tempo mezzo di trasporto che consente spostamenti significativi e strumento di svago e attività fisica.
La bicicletta è tuttavia uno strumento tanto bello quanto vulnerabile e pertanto necessita di livelli di scurezza tali da consentire la pratica del cicloturismo a chiunque possieda una bicicletta, magari con famiglia e non solo a chi già coltiva una spiccata passione per l’attività ciclistica.
Si tratta di linee guida concepite per la realizzazione delle due grandi due reti ciclabili adottate da FIAB: EuroVelo, la rete ciclabile di riferimento che dovrà unire ciclisticamente tutti i paesi europei, e BICITALIA, il corrispettivo di EuroVelo per il territorio nazionale.
Anche in Italia si va diffondendo una domanda di turismo e tempo libero che privilegia la scoperta dei territori con mezzi ecologici ed è una domanda di origine nazionale ed estera.
La realizzazione di ciclovie di media e lunga percorrenza a fini prevalentemente ricreativi e turistici sta diventando, di conseguenza, una esigenza sempre più sentita dalle amministrazioni a vari livelli, presso le quali va crescendo di giorno in giorno la consapevolezza della necessità di valorizzare i propri territori all’insegna della sostenibilità.
Anche le caratteristiche tecniche dell’infrastruttura (ampiezza, pavimentazione, pendenza, …) e l’attrattività turistica del percorso sono decisive per il successo di un itinerario cicloturistico. I percorsi ciclabili devono pertanto avere requisiti di qualità che si possono ritrovare nelle linee guida elaborate da FIAB.
Vedi la storia della rete QUI.
Il progetto VE.LE. vuole promuovere l'itinerario n. 6 Bicitalia, organizzando azioni di sensibilizzazione, proponendo iniziative, attivando percorsi di sviluppo locale, ecc.

Ve.Le. coinvolge numerose aree protette (parchi nazionali e regionali, aree marine protette, riserve nazionali e regionali, ecc.)



Progetto ADRIABIKE altro tassello, in corso di realizzazione, della lunga ciclabile che unirà Trieste con Lecce, spingendosi verso i percorsi dell'est Adriatico e del nord Europa. 




Questo è il filmato di presentazione del progetto Bike to coast
E' uscito l'ebook su VE.LE., dal titolo "I percorsi ciclabili dell'Adriatico. Dalla rete ciclabile europea al progetto Ve.Le.".
Acquistabile su http://www.flows.tv/store/books/content/48%7C54f9c3d34912b9e80149179be6f40006?channel=48




La Provincia di TERAMO approva il progetto preliminare del ponte ciclopedonale sul fiume Vomano.

Con DELIBERAZIONE DEL PRESIDENTE DELLA PROVINCIA DI TERAMO Nr.14 del 22/01/2015 è stato approvato, all'interno del programma PAR-FSC 2007/2013. "Riqualificazione del paesaggio
urbano e miglioramento delle fruizione infrastrutturale" e del relativo progetto di "Completamento della pista ciclabile lungo la costa e innesto con l’entroterra nella zona del Tordino", il progetto preliminare del Ponte Ciclopedonale sul fiume Vomano, che unirà le piste ciclabili (già progettate e in fase di affidamento lavori) di Roseto degli Abruzzi e Pineto, all'interno del più ampio progetto BIKE TO COAST, tratto abruzzese dell'itinerario Venezia-Lecce.

Si tratta di un ponte esclusivamente ciclopedonale, in legno lamellare e metallo, della lunghezza di 230 metri circa, che avrà un costo complessivo, tra spese progettuali e di realizzazione, di 2.400.000 euro.

Si legge nella relazione di progetto "La scelta di adottare il legno come materiale per le strutture del ponte è scaturita dalla volontà di uniformare l’identità di tutti i ponti ciclopedonali finora realizzati nella Provincia di Teramo nel corso degli anni sulle foci dei fiumi Vibrata, Salinello, Tordino e Cerrano, su tutto il Corridoio Verde Adriatico, utilizzando un materiale naturale che si inserisce in modo perfetto con l’ambiente fluviale circostante.
A differenza delle opere già realizzate però il realizzando ponte sul fiume Vomano si deve confrontare con le nuove norme tecniche per le costruzioni D.M. 14/01/2008 nelle quali vi sono inserite alcune prescrizioni che di fatto impediscono la realizzazione di pile in alveo a distanze inferiori ai 40 metri, motivo per cui l’ormai tradizionale schema “a cavalletto” finora utilizzato per i precedenti ponti non è più utilizzabile per limiti dimensionali.
Per rendere comunque riconoscibile il sistema degli attraversamenti fluviali dell’intero percorso ciclopedonale della riviera teramana, si è scelto di modificare lo schema strutturale con un sistema composto antenne e stralli metallici, fermo restando l’utilizzo per la piattaforma stradale di travi in legno lamellare e pavimento in listelli di abete.
Il ponte, lungo complessivamente 233 metri, è dunque composto da cinque campate lunghe rispettivamente 31,50 m, 50,00 m, 70,00 m, 50,00 m, 31,50 m, con le campate estreme appoggiate su pile tradizionali e le campate interne poggiate e sostenute da due pile in
cemento armato con antenne metalliche sulle quali sono connessi gli stralli per il sostegno della parte centrale.
La carreggiata del ponte è larga complessivamente 4,00 metri, con una livelletta leggermente crescente fino al centro del ponte, al fine di incrementare opportunamente il franco tra l’intradosso della struttura ed il livello di massima piena, senza incidere eccessivamente sulle quote di attacco sugli argini.
Le rampe di accesso al ponte sono realizzate in rilevato di terra per un migliore inserimento ambientale e sono diversificate sulle due sponde: la rampa sulla sponda nord, sul territorio del Comune di Roseto degli Abruzzi conduce in modo rettilineo verso la limitrofa strada esistente con la quale si ricollega al percorso ciclopedonale; invece la rampa sud, posta sul territorio comunale di Pineto ricomprende anche un breve tratto di argine fluviale che, dalle immediate vicinanze del ponte, conduce fino alla costa adriatica, offrendo così una visuale particolarmente privilegiata del sito.
Entrambe le rampe sono protette per tutto il tratto in quota da parapetti in legno; il ponte dovrà essere dotato di impianto di illuminazione al fine di renderlo agevolmente percorribile e 
presidiato anche nelle ore notturne."