giovedì 14 febbraio 2019

Si concretizza il Sistema Nazionale delle Ciclovie turistiche. Approvato il Decreto per la progettazione e la realizzazione

di Raffaele Di Marcello
Pubblicato in Gazzetta Ufficiale, n. 18 – serie generale – del 22/01/2019, il Decreto del Ministero delle Infrastrutture e Trasporti, relativo alla “Progettazione e realizzazione di un sistema nazionale di ciclovie turistiche”.
L’atteso provvedimento conferma le risorse già stanziate dall’art. 1, comma 640, della Legge 28 dicembre 2015 n. 208, pari a 361.780.679,60 euro, e stablisce le modalità di individuazione e di realizzazione degli intervent, interventi che saranno gestiti dalla Regioni e dalle Province autonome interessate, a seguito di specifici protocolli di intesa tra le stesse ed il Ministero.
Per la ripartizione delle risorse il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti attende l’invio da parte delle Regioni degli studi di fattibilità, finanziati con circa 5 milioni di euro nel maggio 2017, che dovrà avvenire entro il 31 dicembre di quest’anno.
Le ciclovie interessate sono:
  • dell’Acquedotto pugliese (da Caposele (AV) a Santa Maria di Leuca (LE);
  • del Vento (Venezia-Torino);
  • del Sole (Verona-Firenze);
  • Adriatica (Da Chioggia (VE) a Santa Maria di Leuca (LE)), originariamente prevista fino al Gargano e poi prolungata su richiesta della Conferenza delle Regioni;
  • Tirrenica (Da Ventimiglia (IM) a Roma (RM));
  • della Sardegna(Cagliari – Bosa – Portotorres – Alghero – Santa Teresa – Dorgali – Illorai – Quartu S. Elena);
  • della Magna Grecia (Da Lagonegro (PZ) a Pachino (SR));
  • Trieste-Lignano Sabbiadoro-Venezia (Da Trieste a Venezia);
  • del Garda (Da Peschiera del Garda (VR) a Peschiera del Garda (VR));
  • Grab di Roma, il Grande raccordo ciclabile.
Il Decreto contiene anche, all’allegato 4, i requisiti di pianificazione e gli standard tecnici di progettazione delle Ciclovie.
I requisiti che devono essere posseduti dalle Ciclovie sono stati distinti in “requisiti di pianificazione”, che ricomprendono gli elementi territoriali, naturali e/o antropici, che costituiscono il quadro di riferimento propedeutico alla progettazione, e “standard tecnici di progettazione”, a loro volta suddivisi in ulteriori sotto-requisiti definiti con tre livelli: minimo, buono ed ottimo.
Previsto anche il modello della segnaletica di indicazione e informazione, che viene uniformata per tutte le Ciclovie e, si spera, che verrà adottata anche per i percorsi ciclabili non appartenenti al Sistema delle Ciclovie Nazionali (magari inserendolo nel Codice della Strada e nel relativo regolamento).
Non resta che aspettare l’avvio dei lavori per vedere, finalmente, iniziata quella che FIAB aveva già individutato come rete ciclistica nazionale BicItalia, che doterebbe il nostro Paese di una infrastruttura fondamentale per il turismo e per la mobilità sostenibile.

sabato 29 settembre 2018

Ravenna, ecco il Piano della mobilità ciclistica urbana ed extraurbana

Su tale rete vanno a sovrapporsi gli 85 km di sviluppo della Ciclovia adriatica che consentiranno di collegare, a livello locale, i territori di Comacchio, Ravenna e Cervia.

di Raffaele Di Marcello

Incentivare i trasferimenti casa/scuola, casa/lavoro, favorire il ciclo-turismo verso le vicine località e i centri abitati del proprio territorio nonché le aree naturalistico-paesaggistiche dei comuni limitrofi, e, in generale, favorire l’avvicinamento dei cittadini a scelte di mobilità consapevoli. Sono alcuni degli obiettivi del “Piano della mobilità ciclistica urbana ed extraurbana e delle vie pedalabili di interesse regionale e nazionale nel territorio comunale”, recentemente approvato dalla Giunta comunale ravennate.

A partire dalla descrizione del quadro generale della mobilità del capoluogo, il documento focalizza la sua attenzione sulla mobilità ciclistica di tutto il territorio, evidenziandone le caratteristiche, anche sulla base di indagini appositamente predisposte, individuando le possibilità di sviluppo e analizzando anche i poli di attrazione turistica e storico-naturalistica del territorio.

Nel documento è evidenziata tutta la rete dei percorsi pedalabili, incluse le sovrapposizioni rispetto alle reti regionali e nazionali, pervenendo così alla definizione del sistema complessivo del territorio.

Il Piano consente poi la preziosa opportunità di collaborare con i Comuni vicini per incrementare gli spostamenti, soprattutto cicloturistici e ciclonaturalistici anche attraverso accordi o protocolli d’intesa nell’intento di generare una rete di ciclovie utilizzabili tutto l’anno con la valorizzazione dei siti di interesse in un ambito territoriale vasto.

Sul territorio comunale sono stati pertanto individuati percorsi pedalabili per 203 chilometri di cui solo 12 chilometri ancora da realizzare per rendere interamente percorribile la rete; su tale rete vanno a sovrapporsi gli 85 km di sviluppo della Ciclovia adriatica che consentiranno di collegare, a livello locale, i territori di Comacchio, Ravenna e Cervia.

Sempre in area comunale la dotazione di infrastrutture rivolte alla mobilità ciclistica (piste ciclabili) risulta attualmente di circa 137 chilometri divisi in area urbana (67 km, 27% in più rispetto al 2007) ed area extraurbana (69 km, 44% in più rispetto al 2007).


Regione Marche. Rete Ciclistica Regionale: stanziati 46,3 milioni di euro per collegare entroterra e costa.

di Raffaele Di Marcello
Uno sviluppo “a pettine” che collega le aree interne con la fascia costiera. È lo schema della Rete ciclabile regionale per lo sviluppo della mobilità ciclistica marchigiana, analogo a quello abruzzese (per il quale, però, i finanziamenti previsti con il Masterplan Abruzzo, sono stati dirottati verso altere opere). È stato illustrato, venerdi 21 settembre, in conferenza stampa, dal presidente Luca Ceriscioli e dalla vicepresidente Anna Casini, in occasione della Settimana europea della mobilità sostenibile. Prevede un investimento di 46,3 milioni di euro che consentirà la realizzazione di ulteriori 247 km di ciclabile, per un totale di 432 km di percorsi disponibili: più del doppio di quelli già esistenti (162 km).
Si tratta di un bel salto di qualità. Fa delle Marche una regione importante che sa coniugare un paesaggio straordinario a una mobilità dolce che si lega perfettamente alla bellezza del territorio”, ha commentato il presidente Luca Ceriscioli. “Nelle Marche si parte con un piano veramente ambizioso e, inoltre, siamo capofila nella realizzazione della Ciclovia adriatica: nella pianificazione nazionale, rappresenta una infrastruttura con pari dignità rispetto a quelle viarie tradizionali. Unisce Trieste a Santa Maria di Leuca, in Puglia, con uno sviluppo di 1.300 Km e il coinvolgimento di sette regioni adriatiche. Per i collegamenti a pettine verso l’interno, la Regione sarà a fianco dei Comuni sia nella progettazione che nella realizzazione. Inoltre i Rup (Responsabili unici del procedimento) saranno dipendenti regionali”, ha ribadito la vicepresidente Anna Casini.
Quello avviato dalle Marche, ha proseguito Ceriscioli, “è un progetto complessivo, di rete, molto ampio, che segna un cambiamento profondo di strategia e di sviluppo: non si tratta più di realizzare un tratto che collega due punti mappali, ma una vera e propria rete che va a unire gran parte del territorio. Raddoppiamo i tracciati esistenti con un progetto ulteriormente implementabile fino alla completa realizzazione dei percorsi. Costruiamo un’opportunità importante per il turismo, collegando le bellezze delle aree interne all’attrattività della costa. Sono piste che ci parlano d’ambiente, senza impattare sulla sostenibilità”. È anche un “modo democratico - ha concluso il presidente - di convivere con la bicicletta, perché permette alle persone di tutte l’età di utilizzarla. I 432 km di percorsi presto disponibili coprono la stessa distanza che c’è tra Ancona e Milano o con Bari o Napoli. Distanze, all’interno delle Marche, da percorrere con la velocità della bici, ideale per gustare le bellezze del territorio”.
Il progetto di ciclovia delle Marche, ha evidenziato Anna Casini, “si sposa bene con l’obiettivo regionale di puntare sulla qualità, sia se si parla di agricoltura o paesaggio, che dei centri storici e di mobilità. Il sistema Marche si sta delineando secondo le direttrici che l’amministrazione regionale ha progettato nel suo programma di governo”. Il sistema delle ciclovie marchigiane prevede la realizzazione di una rete di infrastrutture ciclabili, interconnesse tra loro e con il sistema di trasporto pubblico locale, ferroviario e automobilistico. Una rete integrata con parcheggi dedicati, nodi di scambio intermodali, velostazioni, bike officine, punti di informazione cicloturistica e ristoro. L’obiettivo è contribuire a ridurre l’inquinamento, a rilanciare le città, a promuovere una migliore fruizione del territorio dal punto di vista ambientale, paesaggistico e culturale.
Le principali direttrici di sviluppo coinvolgono la litoranea (individuata come Ciclovia adriatica, nell’ambito del progetto nazionale delle ciclovie turistiche) e le dodici vallate regionali attraversate dai fiumi: Foglia, Matauro, Cesano, Misa, Esino, Musone, Potenza, Chienti, Tenna, Ete Vivo, Aso, Tronto. La Regione dispone già di 46,3 milioni (oltre 17 milioni europei del Por Fesr e più di 29 nazionali del Fondo di sviluppo e coesione) che assicureranno la realizzazione di 247 km di ciclabili. Al tratto marchigiano della “Adriatica” sono destinati altri 4,4 milioni di fondi ministeriali. Si sommano ai 6 milioni Por Fesr stanziati dalla Regione con un recente bando che consente di realizzare 58 km di tracciato, coinvolgendo 21 comuni raggruppati in sei progetti.
Nel maggio 2017 la Regione Marche ha aderito al protocollo di intesa con FIAB (esteso alle sette Regioni interessate) per la realizzazione della Ciclovia Adriatica (Itinerario n. 6 di BicItalia). Con questo progetto la Regione amplia la rete di ciclovie interessando tutto il territorio regionale.

martedì 27 marzo 2018

Rete ComuniCiclabili FIAB. Aderiscono numerosi comuni situati lungo la Ciclovia Adriatica.

Chiusa la prima edizione di ComuniCiclabili con la consegna di 39 nuove bandiere gialle della ciclabilità italiana. In estate si apriranno le adesioni per l’edizione 2019.

Si è chiusa il 21 marzo, a Bologna, la prima edizione di ComuniCiclabili con la consegna di 39 nuove bandiere gialle della ciclabilità italiana.
Salgono a 69 i comuni insigniti del riconoscimento di FIAB-Federazione Italiana Amici della Bicicletta in 16 regioni: comuni di ogni dimensione e tipologia, dalle grandi metropoli alle piccole realtà che sono entrati nella rete delle città “amiche della bicicletta” che vogliono migliorare la ciclabilità dei loro territori.
• Scaricabile on line anche la prima edizione della «GUIDA AI COMUNI CICLABILI D’ITALIA»
• Annunciata per l’estate l’apertura delle adesioni a COMUNI CICLABILI 2019
Con la consegna di 39 nuove bandiere gialle della ciclabilità italiana ad altrettante amministrazioni locali si è conclusa il 21 marzo scorso, a Bologna, la prima edizione di COMUNI CICLABILI, il progetto lanciato la scorsa estate da FIAB-Federazione Italiana Amici della Bicicletta per riconoscere gli sforzi di quei comuni che mettono in pratica concrete politiche per la mobilità in bicicletta, rendendo i propri territori bike-friendly e accoglienti per chi si muove sulle due ruote.
I riconoscimenti ai nuovi COMUNI CICLABILI sono stati consegnati nell’ambito di una cerimonia mercoledì 21 marzo alle ore 10.45 nella sede comunale dello storico Palazzo D’Accursio in Piazza Maggiore a Bologna, la prima grande città, insieme a Torino, a ricevere la bandiera gialla.
“A soli otto mesi dal lancio dell’iniziativa, siamo davvero soddisfatti dell’interesse che il progetto COMUNI CICLABILI ha suscitato in tantissime amministrazioni locali che hanno fatto domanda di adesione – dice Alessandro Tursi, vice presidente FIAB e responsabile di COMUNI CICLABILI – Un risultato ben superiore alle nostre aspettative che dice, però, della volontà di tanti territori di volersi impegnare in politiche e iniziative concrete a favore di una mobilità sempre più sostenibile per le persone e per l’ambiente”.
Salgono così a 69 i comuni italiani che possono sventolare la bandiera gialla con il relativo grado della ciclabilità, ovvero il punteggio da 1 a 5 bike-smile apposto sulla bandiera e attribuito sulla base di diversi parametri di valutazione, che vanno ben al di là del semplice conteggio delle piste ciclabili.
Non un premio, ma una rete di amministrazioni che si mettono in gioco facendo valutare a FIAB il loro livello di “ciclabilità” in modo da poter migliorare azioni e politiche verso la piena realizzazione di territori a misura di ciclisti.
Oggi l’iniziativa COMUNI CICLABILI tocca ben 16 regioni del Bel Paese, dai capoluoghi dell’estremo nord (Trento) a quelli dell’estremo sud (Lecce).
Tra i nuovi capoluoghi entrati in nella rete di COMUNI CICLABILI, oltre ai già citati Torino, Bologna, Trento e Lecce, figurano anche Brescia, Cuneo, Pisa e Grosseto. Si contano anche comuni e località di punta del turismo nazionale come Riccione, che sulla Riviera Romagnola si affianca a Rimini già COMUNE CICLABILE dallo scorso novembre, e Castiglione della Pescaia in Toscana.
Se il maggior numero di comuni è sempre al nord tuttavia si fanno notare anche l’Abruzzo, primo per numero di comuni, ben 10, che formano quasi un unico ininterrotto comprensorio cicloturistico lungo la Ciclovia Adriatica, la Puglia con 9 comuni principalmente nel Salento, e infine la sorpresa della Sicilia rappresentata da Favignana, definita “l’isola più ciclabile del Mediterraneo”, visto che il territorio e le strade sono affollate di presone in bici, anche e soprattutto grazie all’ordinanza che vieta l’accesso alle auto nella stagione estiva: “una ‘rivoluzione semplice’ economica e turisticamente vincente, che andrebbe imitata ed esportata, e che ha fatto guadagnare all’isola il massimo riconoscimento di 5 bike-smile”, sottolinea Tursi.
Contemporaneamente alla consegna delle nuove bandiere gialle, FIAB annuncia l’uscita della 1^ edizione della «GUIDA AI COMUNI CICLABILI D’ITALIA» che è scaricabile on line all’indirizzo www.comuniciclabili.it/guida-2018/ e che dà pieno riconoscimento verso l’esterno ai territori aderenti.
La guida, oltre a dare visibilità alle best practice e all’offerta di ognuna delle 69 realtà coinvolte, sottolinea le finalità dell’intero progetto COMUNI CICLABILI di FIAB, ovvero valorizzare ogni tipo di impegno verso lo sviluppo di una mobilità più sostenibile per le persone e l’ambiente e, soprattutto, incentivare a fare sempre meglio per agevolare la scelta della bicicletta come mezzo di trasporto in ogni ambito, dagli spostamenti quotidiani di bike-to-work e bike-to-school al tempo libero, fino alle vacanze in sella.
Dietro le quinte di COMUNI CICLABILI un team di elevate professionalità costituito interamente da architetti urbanisti (www.comuniciclabili.it/team/), che ha sviluppato il progetto come fosse un “manifesto per città più vivibili”: l’ideatore Alessandro Tursi, Valeria Lorenzelli, Raffaele Di Marcello e Genny Gallinelli, hanno condiviso una vision di “città possibile” dando vita a un’iniziativa in grado di contagiare i comuni nel momento in cui questi si trovano di fronte alla scheda di adesione da compilare, che aiuta a prendere coscienza dei risultati già raggiunti (anche senza saperlo) e delle moltissime cose ancora da fare.
Importante ricordare, infatti, come la valutazione dei comuni che ambiscono a ricevere il riconoscimento di COMUNE CICLABILE tiene conto di differenti aree d’intervento. Per candidarsi, la singola amministrazione deve possedere almeno due requisiti tra quelli richiesti nella candidatura: uno nell’area infrastrutture urbane (“ciclabili urbane” e/o “moderazione traffico e velocità”) e uno in almeno una delle altre tre aree di valutazione (“cicloturismo”, “governance” e “comunicazione & promozione”)
“L’idea di fondo dell’intero progetto – aggiunge Giulietta Pagliaccio, presidente FIAB – è quella di creare una vera e propria comunità italiana dei Comuni Ciclabili, riconoscibili verso l’esterno ma soprattutto attivi tra loro per momenti di confronto e di scambio di esperienze e best practice in tema di mobilità ciclistica”. In quest’ottica FIAB organizzerà eventi di alta formazione a ciclo continuo ai quali i COMUNI CICLABILI potranno partecipare GRATUITAMENTE inviando amministratori, tecnici o personale delle polizie municipali, per condividere e rendere patrimonio comune le migliori esperienze, che sono tante e variegate in tutti gli ambiti , dalle ciclabili alla moderazione del traffico, dal cicloturismo alla pianificazione fino alla comunicazione. Primo appuntamento venerdì 20 aprile a Pesaro col seminario teorico-pratico sulla celebre Bicipolitana.
Per maggiori informazioni: www.comuniciclabili.itwww.fiab-onlus.it
ELENCO COMUNI CICLABILI 2018:
PIEMONTE: Cuneo, Cannobio (VB), Occimiano (AL), Torino;
LIGURIA: Loano (SV), Sestri Levante (GE);
LOMBARDIA: Brescia, Borgarello (PV), Cassina de’ Pecchi (MI), Cernusco sul Naviglio (MI), Cinisello Balsamo (MI), Segrate (MI), Sulbiate (MB);
TRENTINO ALTO ADIGE: Trento;
FRIULI VENEZIA GIULIA: Azzano Decimo (PN); Barcis (PN), Grado (GO), Maniago(PN), Porcia (PN), Pordenone;
VENETO: Belluno, Bussolengo (VE), Cavallino Treporti (VE), Grisignano di Zocco(VI), San Donà di Piave (VE), Urbana (PD), Vicenza, Vittorio Veneto (TV);
EMILIA ROMAGNA: Bologna, Cesena, Ferrara, Parma, Riccione (RN), Rimini, Sissa Trecasali (PR);
TOSCANA: Castiglione della Pescaia (GR), Follonica (GR), Grosseto, Pisa;
UMBRIA: Arrone (TR), Foligno (PG);
MARCHE: Corinaldo (AN), Fano (PU), Grottammare (AP), Pesaro;
ABRUZZO: Corropoli (TE), Francavilla al Mare (CH), Giulianova (TE) , Montesilvano(PE), Ortona (CH), Pescara, Pineto (TE), Rapino (CH), Roseto degli Abruzzi (TE) Tortoreto (TE);
PUGLIA: Botrugno (LE), Ceglie Messapica (BR), Giuggianello (LE), Lecce, Locorotondo (BA), Nociglia (LE), San Cassiano (LE), Sanarica (LE), Surano (LE);
CAMPANIA: Camerota (SA), Castelnuovo Cilento (SA);
CALABRIA: Soverato (CS);
SICILIA: Favignana (TP);
SARDEGNA: Arborea (OR).

Mappa ComuniCiclabili FIAB

 Mappa BicItalia FIAB

sabato 27 gennaio 2018

Ecco la Ciclovia Adriatica ma la provincia di Foggia non c’è, l’allarme di Fiab
Ciclovia Adriatica: l'incontro Fiab-Regioni per il protocollo d'intesa              

Riuscirà l'Italia a creare la sua rete ciclistica nazionale? Dall'incontro che si è tenuto settimana scorsa a Martinsicuro – siamo in Abruzzo - tra FIAB e le Regioni interessate dalla Ciclovia Adriatica (ramo n. 6 di Bicitalia, che una volta completato unirà Trieste a Santa Maria di Leuca per un totale di 1.300 km), sembra proprio di sì.

QUI l'articolo completo.

lunedì 1 giugno 2015


Tutto pronto per ‘Biciclettata adriatica 2015’, la passeggiata cicloturistica giunta alla quinta edizione, che martedì 2 giugno partirà contemporaneamente a nord, da San Benedetto del Tronto e a sud, da Francavilla al Mare, per poi raggiungere Pineto alle ore 13:00 circa.
A Scerne di Pineto, al gruppo proveniente da nord, si uniranno i pedalatori provenienti dalla Vallata del Vomano, che partiranno da Cellino Attanasio, per fare tappa a Castelnuovo Vomano e a Guardia Vomano, visitando alcune Chiese dell'itinerario "Valle delle Abbazie".
L'evento, quest'anno, sarà dedicato alla figura di LUCIO DE MARCELLIS, uno dei promotori della Biciclettata, prematuramente scomparso qualche giorno fa.
Sono 13 le tappe previste dalla ‘Biciclettata’, organizzata in occasione del Bicitalia Day, manifestazione promossa da Fiab e creata per chiedere la realizzazione della Ciclovia Adriatica Trieste-Lecce; i percorsi attraversati dalla Biciclettata di martedì saranno i seguenti: il gruppo che partirà da San Benedetto del Tronto attraverserà Porto d’Ascoli, Martinsicuro, Alba Adriatica, Tortoreto Lido, Giulianova, Cologna Spiaggia, Roseto degli Abruzzi e Scerne di Pineto; il gruppo che partirà da Francavilla al Mare attraverserà invece Pescara, Montesilvano e Silvi Marina.
Nel corso della pedalata sarà possibile effettuare delle soste presso i punti di ristoro allestiti dalle associazioni organizzatrici e comunque ci si potrà aggregare alla Biciclettata da uno qualsiasi dei Comuni attraversati dal tour, proprio perché non si tratta di un evento competitivo. Uno degli obiettivi della passeggiata, infatti, è quello di promuovere la mobilità sostenibile ed ecologica della bicicletta, auspicabile anche per il prossimo futuro, con la realizzazione di corridoio verde adriatico nell’ambito della Regione.


A Pineto, infatti, presso il Parco della Pace, tappa ultima di arrivo dei partecipanti alla Biciclettata, ci sarà l’incontro con il presidente della Regione, Luciano D’Alfonso; con Dino Pepe, assessore regionale al Cicloturismo; il consigliere regionale Pd, Luciano Monticelli, ex sindaco di Pineto; il sindaco di Pineto, Robert Verrocchio. L’incontro verterà prevalentemente sul progetto ‘Bike to Coast’: un percorso di 131 Km interamente ciclabile, che attraversa 19 Comuni e 3 Province; si discuterà anche di progetti volti a collegare la costa verso l’interno, in modo da incrementare il flusso turistico.
Al termine della ‘Biciclettata Adriatica’ sono inoltre disponibili degli autobus gratuiti messi a disposizione da ‘La Sangritana’ per il rientro. Hanno aderito alla ‘Biciclettata’ le associazioni ambientaliste del territorio (Legambiente, Wwf, Task Force Ambientale, Cea Scuola Blu, etc); le associazioni di promozione della mobilità turistica (Fiab, Coordinamento abruzzese Mobilità sostenibile, Comitato Moblilità sostenibile marsicana, etc) e altre, come Avis, Exclamè etc.